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venerdì 6 dicembre 2013

UN PUGNO NELLO STOMACO....LA PURA VERITA'


Quanto ti trasmetto - e l'ho trascritto  dal blog The Queen Father soprattutto per me stessa - sarà forse anche per te un "pugno nello stomaco" e penso vi riscontrerai quanto di vero ci sia in esso. Personalmente mi ha aperto gli occhi...... in tanti contesti in esso contenuti!


Ti sei alzata stamattina, in testa già tutta la giornata come sarà.
Com'è stata ieri.
La casa è tranquilla.
Il  tuo corpo ti ha ricordato come ogni mese che sei ancora giovane, un altro crampo, un altro Tampax.
Ti osservi le unghie, più corte e meno curate di un tempo.
Un altro esame di coscienza silenzioso davanti allo specchio.



Lo stesso specchio che ti ha visto mettere il trucco intorno a quegli occhi  pieni di promesse e quel rossetto scarlatto che piaceva tanto a lui.
La sera in cui gli hai detto "si".
Lo stesso specchio che ti ha visto fare l'amore sotto la doccia, che ti ha visto misurare il girovita per nove lunghi mesi.
Ti ha visto mentre cercavi un antiemetico alle tre del mattino. Ti ha visto mentre cercavi lo sciroppo per la tosse alla fragola.
L'unico che riesci a dargli senza che faccia storie.
Ti ha visto al telefono con tua sorella, in lacrime: Ha visto tutti i tuoi "non ce la faccio più".
Ti ha visto ingoiare pillole per restare a galla. Ti ha visto quel tragico mattino in cui ti sei tagliata i capelli da sola.
Per dispetto.
Adesso sei lì davanti, lo stesso viso, le stesse labbra. Negli occhi niente promesse, ma rassegnazione.

Cerchi di nuovo qualcosa.



Cerchi te stessa nella desolazione del lutto per la tua vita passata. Quando c'eri solo tu, lui e tutte le possibilità del mondo.
Meccanicamente apri il rubinetto, cercando di ricordare l'ultima volta che avete riso insieme. L'ultima volta che avete agito d'impulso e vi siete strappati i vestiti da dosso.
Ti ritrovi a sorridere ed a morderti le labbra, ripensando al sapore della sua pelle. 
Sorridi ma gli occhi ti si riempiono di lacrime.

Com'era il mondo prima che tutto cambiasse?
Prima che tutti i sapori cambiassero?
"Buongiorno!"... lui  ti dice senza guardarti, sollevando la tavoletta del water, in un gesto che tradisce tutta la soffocante familiarità di anni di convivenza.
Lo guardi dallo specchio.
E' ancora lui.
Lo stesso viso, le stesse mani che ti hanno fatto impazzire. Lo stesso sorriso.
Il volto a te più caro. Il più distante.
E per un attimo vorresti con tutte le tue forze che fosse solamente il tuo ragazzo e non tuo marito.
Per un attimo vorresti essere la sua ragazza e non sua moglie.
"Cosa ti preparo per colazione?" chiedi al muro, guardando l'acqua sparire dal lavandino. 
"Niente...Prendo un caffè per strada che sono già in ritardo..."
Poco dopo lui è già vestito e corre a baciarti spingendo la testa oltre la soglia del bagno, impermeabile e valigetta in mano.
Vorrebbe essere uno di quei baci di corsa che sanno di dentifricio e dopobarba, ma tu lo trattieni e ti aggrappi a lui. 



"Beh.... Che succede? Stai bene?" ti dice, guardandoti negli occhi.

Ma tu non osi sostenere il suo sguardo, li abbassi subito e ti senti i colpa.
"S-sì riesci" appena solo a dire.
Menti sapendo di mentire e ti senti sprofondare.
Perchè hai tutto e ti senti così vuota.
Hai una famiglia e ti senti così sola. 
Sei madre e moglie eppure ti senti così insignificante.
Tutti sanno che i tuoi stanno bene ma nessuno sa come stai tu. Perchè nessuno te lo chiede più da tempo.
Non lo chiedi nemmeno tu a te stessa.
Vai semplicemente avanti per inerzia e per dovere.
A volte vorresti tornare indietro e... e...
Niente.
Non riesci ad imaginare un'altra vita.
Una vita senza di loro.



"Non so cosa mi prende, sono in gabbia" ripeti dentro di te....
"Mi sono persa da qualche parte mentre la festa continua....
Senz di me..." E ti sale l'ansia.
Ma ti voglio dire qualcosa.
Capisco la frustazione di un pasto privo di sale.
Continui ad aggrapparti con tutta te stessa ai ricordi di una vita passata che non è più tua, ignorando il nuovo fiore che è sbocciato dalle sue macerie.
Un fiore che si chiama evoluzione amica mia ed ha bisogno di cura.
Cammini guardandoti indietro e sbatti rumorosamente 
contro tutte le cose che dovresti invece abbracciare ed accogliere. Vivi nell'illusione che da qualche parte la festa continui, ma non sai più dove. Vivi nell'illusione di dover sempre rimanere affamata delle stesse cose.
Guardi  le tue amiche e continui a paragonarti a chi pensi abbia scoperto il segreto della felicità e ne sfoggi spesso il bagliore fasullo.
Non esiste felicità che non richieda lavoro e sacrificio.
Scrollati di dosso le insicurezze e guarda da vicino tutti i traguardi che hai raggiunto, quando eri l'unica a non brindare, troppo occupata a rimpiangere una versione ormai irreale di te stessa.
E pensi che vuoi scappare.
E pensi che basta.
E pensi che devi rimetterti al centro del mondo, costi quel che costi.
E decidi che glielo dirai stasera. Glielo dirai che è finita.
Svegliati amica.

Svegliati perchè è ora di alzarsi.

La luce trasversale del primo mattina entra dalla tapparella.
"Buongiorno amore" ti sussurra lui abbracciandoti forte, mentre dall'altra parte due piccole braccia gli si stringono intorno al collo

"Mamma, Mamma! Alzati!"
Ed è mattina, c'è il sole ed è domenica.
Sei innamorata.
Sei felice.
Sei appagata.
Sei la nuova versione di te stessa. La versione che hai saputo far maturare...

Il resto è un sogno di cui non parlerai, ma che non dimenticherai mai.

Il resto è una vita che non ti appartiene.......

Corri in cucina a preparare la colazione. 

TQF xx 


mercoledì 6 novembre 2013

RISCOPRIAMO LA VITA CON LEZIONI PARTICOLARI SULLA MORTE


Un mondo buddhista, tanti foglietti colorati, domande essenziali .... impariamo a conoscere dal professore Tetsuya Urakami, un prete buddhista di 39 anni  l'ultimo atto che ci accomuna tutti.

Il professore Urakam tiene delle lezioni sulla morte ma per scoprire la vita.


Questo articolo l'ho letto poco tempo addietro e mi ha colpito tantissimo, l'ho trovato molto molto bello.
Senz'altro ci saranno persone che lo conoscono già (autore Silvio Piersanti) ma  ad altre che non lo hanno avuto sotto mano voglio trasmettere  qui di seguito per queste ultime un concentrato dello stesso.
Mi farebbe piacere sentire anche i vostri pareri sul mio blog.


Tokyo.
Le lezioni settimanali di novanta minuti che svolge il Prof. Urakami si intitolano "Shi no Taken Ryoko che significa "Un viaggio nell'esperienza della morte  registrano sempre un tutto esaurito.

Immaginiamo di  sedere fra i trenta partecipanti.
Stiamo per vivere un'esperienza che cambierà il nostro approccio all'unico problema insolubile di ciascun essere umano: la propria morte.

La lezione inizia con un inchino e la distribuzione ad ogni partecipante di una matita e 20 foglietti di carta della grandezza di un biglietto da visita: bianchi, azzurri, rosa, gialli, cinque per ogni colore.



Il prete ora chiede di scrivere sui foglietti bianchi - una per ogni foglietto - senza riflettere a lungo le cinque cose che riteniamo piu imporanti per noi.
Sui folglietti azzurri le cinque cose che più amiamo nella natura.
Sui folglietti rosa le cinque  attività fisiche che più amiamo. (anche il sesso, se non mentite a voi stessi...)
E nfine indicare sui rimanenti cinque foglietti gialli - e qui cominciano i tormenti  di noi che scriviamo - i nomi delle cinque persone che più amiamo.

La selezione che noi stessi abbiamo appena fatto, ci soprende non poco!
Persone che abbiamo ritenuto e considerate sempre a noi carissime: nonni, amici di una vita, parenti stretti, non le abbiamo inserite tre le cinque persone a noi più care.



"Adesso aprite gli occhi, scegliete la carta con la cosa che pensate di poter perdere senza troppo soffrire, accartocciatela e gettatela sul pavimento."

Come mai ci chiediamo? 
Ma non ci sono ripensamenti , il ritmo del prete è volutamente sostenuto. Non permette di riflettere troppo su scelte di massima importanza.
I foglietti devono essere compilati in un massimo di un quarto d'ora!

Nell'insieme non siamo  quasi mai soddisfatti delle nostre scelte....

Il severo e carismatico officiante ora ci prega di tenere aperti i foglietti davanti a noi, come le carte di un solitario, di chiudere gli occhi, di respirare profondamente e ascoltare le sue parole 

"la storia di cui vi parlerò è come se fosse la vostra storia o quella di qualcuno che è esattamente come voi:

Questa donna ha una vita soddisfacente, ha una casa, un marito e dei figli adorabili. Niente nuvoloni all'orizzonte, qualche nuvoletta, ma quella ce l'hanno quasi tutti.


Mentre sta con i suoi cari improvvisamente percepisce una pesantezza alla testa. Cerca di non pensarci ma quella sensazione va avanti per giorni. Anzi aumenta......
Si reca allora con suo marito da uno specialista.
Si sospetta un tumore.
Deve ricoverarsi. Sente che sta iniziando a perdere qualcosa...

"Adesso aprite gli occhi, scegliete la carta con la cosa che pensate di poter perdere senza troppo soffrire, accartocciatela e buttatela sul pavimento."

Noi dobbiamo decidere presto in quale categoria prendere la prima carta.

Scartiamo subito i foglietti gialli con i nomi delle persone amate.
Rimangono le cose materiali, le attività e la natura.
Allora decidiamo di prendere il foglietto bianco con scritto "l'automobile" e lo appallottoliamo e lo gettiamo ai nostri piedi.

L'officiante ora riprende il suo racconto interrotto....
"Dopo molteplici controlli viene confermata la diagnosi e la donna viene operata.
Viene sottoposta ad una pesante chemioterapia."

Ad ogni visita di controllo, ad ogni sviluppo della malattia, ad ogni crisi di angoscia, il prete interrompe brevemente il racconto per chiederci di gettare per terra altre carte accompagnando in maniera adeguata con le nostre rinunce simboliche quelle reali della malata.

Via la casa, via la montagna, via il mare, il cibo..., il sesso...., tutto il nostro mondo finisce appallottolato ai nostri piedi.... 




Il pavimento ora è quasi interamente coperto di biglietti colorati, ma mancano quelli gialli che sono ancora ben allineati davanti a noi, come missili sulle loro rampe, pronti ad essere lanciati con la loro carica distuttiva.

Il prete implacabile, continua...." La donna deve sottoporsi ad un secondo disperto intrvento chirurgico."

Noi dobbiamo gettare altri foglietti....
Ormai ci sono rimasti solo quelli gialli.....

La donna si ostina a combattere la sua malattia .... non vuole arrendersi, non ha quasi più nulla....

Anche noi  dobbiamo scartare altri foglietti che non vorremmo mai scartare. 
Ora  ognuno è una persona a noi  cara che se ne va......
Prima la nonna, poi il fratello..... rimangono tre foglietti gialli: il marito, il figlio, la figlia......

Ci arrendiamo, ci alziamo dalle sedie e usciamo come da un incubo.... Ci guardiamo uno con l'altro e i visi dei nostri compagni ci testimoniano che per tutti è stata un'esperienza profondamente traumatica.....

Ci congediamo dal sacerdote e rentriamo nel nostro mondo.....

Sono stati in tutto 90 minuti di vertiginosa discesa libera negli abissi della nostra psiche.




Poi il paracadute di è aperto e abbiamo riacquistato il vero valore di tutto ciò che possediamo e degli affetti veri che arricchiscono la nostra vita.
Abbiamo capito che bene e male, vita e morte, sono inscindibili.



La sofferenza nasce dal possesso.

Riprendiamo la nostra vita quotidiana. Nulla è cambiato se non il nostro modo di vederla: non permettete più che vi appaia piattamente ripetitiva.




Che ne pensate? Vorrei avere i vostri pareri e ve ne sono grata fin d'ora.



mercoledì 15 maggio 2013

CREIAMO IL RELAX DOMESTICO

Sesto senso : terapia del cucinare

Luca Bianchini ci informa di uno studio australiano.

Cucinare non solo fa bene alla salute, ma allunga la vita.
Uno studio ha dimostrato che mettersi a pignattare quotidianamente è uno dei migliori elisir.

In quell'azione c'è una gestualità che riconcilia il corpo con la mente, mettendo in moto tutti i sensi:
la vista, il gusto, il tatto, l'olfatto e perfino l'udito! ((pensiamo per quest'ultimo senso al borbottio della cipolle e pentole). 

Ormai è una certezza:  stare bene significa innanzi tutto sedersi a tavola!


Gli esperti ci fanno capire l'importanza dei cinque sensi per creare il relax domestico:

* La vista

La cromoterpia insegna che il rosso va bene per chi ha bisogno di energia, il blu per chi cerca relax e il giallo per favorire la concentrazione.

L'architetto Paola Trevisan afferma: "A partire dalla vista, con l' uso ragionato dei colori e anche delle forme scelte non più soltanto in base alle preferenze personali, ma tenendo conto della loro funzione."


* L'olfatto

In base all'aromaterapia lavanda, agrumi e cannella rilassano.
Mentre il bergamotto, zenzero e petit-grain favoriscono la concentrazione.


* Il gusto 

Basilico, maggiorana e origano sono le spezie che hanno maggiore efficacia sull'ansia e sull'insonnia. 
Il peperoncino e tutti i cibi piccanti portano nuove energie.

Così P: Trevisan : " C'è una correlazione tra le sensazioni di gusto e il nostro benessere: i cibi piccanti ci danno una sferza di energia e potenziano la concentrazione, quelli dolci invece rilassano e disarmano la mente".
* Il tatto

Toccare e sfiorare superfici lisce e tessuti morbidi (lana, velluto, cotone, piume) trasmette una sensazione di relax. Quelle ruvide e dure trasmettono invece dinamismo e fretta.

Così P. Trevisan : " Anche il tatto vuole la sua parte. Le superfici morbide e calde come il legno di un parquet trasmettono tranquillità e rendono gli ambienti rilassanti, mentre quelle dure, come il marmo o la pietra, sono più fredde e formali." 


* L'udito

La musica ritmata soprattutto quella dei tamburi, stimola forza fisica e combatte la depressione,  i suoni della natura come l'acqua che scorre e il canto degli uccellini, calmano e rilassano.

Così P. Trevisan " Il silenzio è una fonte di benessere molto sottovalutata. Da una certa ora in poi, dovremmo lasciare fuori dalla nostra casa tutto ciò che disturba le recchie e di conseguenza la mente come il rumore degli apparecchi elettronici". 



A ogni ambiente il suo profumo

* Stanza dei bambini


Olio essenziale di lavanda, rose, agrumi, cannella, con una netta prevalenza della lavanda ( 5 gocce per ogni goccia delle altre essenze).


* Soggiorno

Essenze delicate ed accoglienti come petit-grain, bergamotto, limone, arancio, neroli.



* Cucina

Oli essenziali di piante aromtiche o semi come anice, melissa, salvia, macis (il fiore della noce moscata).


* Camera da letto

Lavanda, melissa, camomilla, oppure combinazioni sensuali come Ylang ylang, gelsomino, rosa, giacinto, vaniglia, legno di sandalo.


* Studio

Bergamotto, zenzero, lietta, mirra, petit-grain, rosmarino, ginepro, cipresso e limone. 



L' architetto Paola Trevisano dice " Una casa centrata sul benessere deve valorizzare tutti i cinque sensi!"
segue

martedì 26 marzo 2013

UNA PIANTA ADATTA A TUTTI GLI SPAZI..... L'IBISCO!!!


L'ibisco, più delle altre piante, avvicina l'uomo alla natura e rappresenta un simbolo di forte richiamo per gli ecologisti. 
Infatti è una pianta dalla fioritura spettacolare che attira gli insetti, cioe i bombi e le farfalle dando un senso vero al rapporto fra uomo e natura. 

E' una pianta adatta a tutti gli spazi, di facile gestione e mantenimento in grado di regalare fioritura fino all'autunno. 

Distinguiamo più varietà: 

Hibiscus Mutabilis
L'hibiscus mutabilis  ha un fogliame sempreverde, portamento da eretto ed allargato con steli ricoperti di soffici peli, ha foglie ovate, dentate lunghe 15 cm, di colore verde intenso.

Dalla primavera all'autunno produce larghi fiori imbutiformi (8/12 cm) di colore bianco, rosa o rosso a seconda delle varietà. 


Hibiscus Rosa Sinensis

L'hibiscus rosa sinensis  (ibisco delle Haway) ha un fogliame sempreverde, verde lucido e portamento eretto.

I fiori sono rosso scarlatto, con grandi petali e lungo stilo centrale; non durano a lungo ma si rinnovano tutti i giorni ed in modo continuo dalla tarda primavera fino all'autunno:


Non è rustico e vive all'aperto soltanto dove la temperatura non arriva allo zero
Nelle altre regioni climatiche si coltiva in vaso per essere riparato d'inverno in serra. 

Da questa specie attraverso ibridazioni, sono state ottenute verietà con fiori semplici, doppi o semidoppi in vari colori. 



Hibiscus schizopetalus

L'hibiscus schizopetalus ha il fogliame sempreverde, alto e affusolato. Ha i rami arcuati e foglie versi, ovate, dentate lunghe 10/12 cm. 

In estate produce fiori gialli, arancio, penduli sostenuti da lunghi piccioli, larghi 8 cm, composti da petali riflessi, sfrangiati, dai quali fuoriesce una lunga colonna di stami rossicci.



Hibiscus syriacus russian violet

L'hibiscus syriacus
 ha un fogliame caduco, è molto resistente al freddo ed è tra i migliori arbusti a fioritura estiva.


E' utile in giardinaggo per la prolungata e abbondante fioritura in tutta la gamma dei colori esistenti.
Le piante fioriscono da luglio fino agli ultimi giorni di ottobre, con un'abbondanza di grandi fiori, semplici o pieni, dal diamentro finoa 12cm. 

I fiori sono un vero miracolo della natura ed hanno una bellezza straordinria ed effimera.
Fioriscono solo pochi giorni, ma sbocciano in contiuazione e, in caso di pioggia, si chiudono per precauzione.

Dell'hibiscus syriacus sono in commercio innumerevoli varietà. Per tutto settembre troviamo esemplari a fioritura bianca, rosa, rossa, viola, blu, gialla o addirittura bicolore.  


Ricordiamo anche se non così ornamentali come gli altri menzionati:

l'Hibiscus Coccinea
  
e

l'Hibiscus Palustris



Proprietà

Tra le varie specie di ibisco ce ne sono alcune prodotte solo a scopo economico .Per esempio:

l'hibiscus cannabinus
è usato dall'industria della carta e della canapa per il suo alto contenuto di cellulosa.


l'Hibiscus sabdariffa
dai suoi fiori si estrae il "karkadè" (chiamato anche te rosso) ed è coltivato in Africa Orientale, Americaed India.
In erboristeria è impiegato per le sue doti diuretiche, digestive, lassative ed antinfiammatorie



Anche la gastronomia moderna ha riscoperto l'ibisco: dai fiori essicati


si ottengono sciroppi e gelatine usate per la preparazione di dolci.

Ultimamente, poi, nei locali modaioli sono molto richiesti i cocktail allo sciroppo di ibisco selvatico.



E... ora andate in un bel bar e fatevi prepare un buon cocktail all'ibisco!!!!

sabato 9 marzo 2013

PARCO CHE VAI....... FAUNA E FLORA CHE....

Lassù sulle montagne in estate!

Adoro la montagna in estate e soprattutto i parchi! 
Ho visto oggi su Facebook una foto che ritraeva una ragazza al mare con la scritta: "pensate al mare delle vacanze 2013!"
Io, invece penso già al mio intinerario dal Piemonte al Trentino, ai parchi  alpini protetti e agli abitanti quali: camosci, stambecchi, aquile, orsi ...  da osservare nel loro habitat naturale!!!!  
e alla magnifica flora spontanea!
 
F. Guma e R. Sleiter ci presentano un bell'itinerario, volete venire anche voi????

Maestose e affascinanti, le Alpi d'estate si mostrano in tuttra la loro bellezza colorata da una flora stupenda spontanea!
Anche come habitat di una fauna particolare:  camosci, stambecchi, marmotte, pernici, aquile, volpi, cervi, caprioli......

Diffusi in tutta la catena, questi bellissimi animali selvatici a volte sono diventati il simbolo di aree protette e parchi dove vivono liberi e indisturbati.
Così come i fiori sfiorati appena dal vento..... 

Vogliamo conoscere meglio la flora e la fauna di queti posti incantevoli? 

Lo stambecco

Praticamente scomparso all'inizio den XX secolo per la caccia indiscriminata, lo stambecco è diventato l'emblema del Parco Nazionale Gran Paradiso, che ora festeggia il 90° di fondazione.

Vive nelle praterie d'alta quota e sui pendii rocciosi. 
E' un animale diurno e socievole, in estate mi  è capitato di  avvistarlo nella valle di Cogne e in Valsavarenche, dove se ne rilevano le concentrazioni maggiori.


L'aquila reale

Le Alpi Graie ospitano anche l'aquila reale, regina dei cieli, rapace in grado di raggiungere altezze vertiginose per poi lanciarsi in picchiata sulla preda a velocità altissime, fino a 300 km/h.

Nidifica su pareti scoscese, vicine a ampie praterie, dove può cacciare.  




Il miosotide nano

Un ciuffetto di fiori azzurri circondati da foglioline verde salvia, che cresce per primo e indisturbato in quella zona delle Dolomiti nota come Pale di San Martino.
Più il terreno è all'apparenza inospitale, quasi una fessura nella roccia, meglio si radica e cresce!


Camosci e caprioli

Il Parco Naturale sull'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero nella provincia Verbano Cusio Ossola è il gioiello delle Alpi Lepontine Ocidentali ed è il luogo ideale dove incontrare camosci e caprioli.

Il camoscio, capace di aggrapparsi al minimo appiglio e di scalare in pochi minuti lunghe pietraie, è il Messner della fauna alpina.
La solea degli zoccoli, morbida ed elastica, gli permette di fare presa sulle rocce, mentre la differente lunghezza delle zampe (le posteriori sono più lunghe) gli garantisce balzi fino a sei metri. 
Possiamo avvistarlo nelle zone rocciose e accidentate e lungo i prati in quota.

Il capriolo, invece,

predilige il folto del bosco ed è un animale crepuscolare. 
Caratteristico il mantello giovanile, marrone scuro pomellato lungo i fianchi.



La campanula morettiana



Prendete la campanula morettiana, dieci centimetri di foglie piccole su cui spuntano fiori blu viola, tipici di tutte le campanule. 
Mette radici nelle fessure delle rupi calcaree dai 1500 metri di altezza ai 2400. Semi portati dal vento annaffiati dalla pioggia, protetti dalla neve, mai toccati dalla mano di un giardiniere!


 Il gallo forcello

IL simbolo del Pado delle Orobie Bergamasche è il gallo forcello, detto anche fagiano di monte.

Il maschio ha la livrea blu-nera, mentre  la femmina è  brunastra.


Lo si può incontrare presso pendii freschi e umidi o posato sugli alberi.


Il cervo 



Il cervo, sovrano indiscusso dei monti per l'ampio palco di corna (solo nel maschio).
Il primo paio spunta tra la fine del primo e l'inizio del secondo anno di vita e si rinnova ogni anno, aggiungendo sempre un nuovo ramo.

Tra agosto e settembre, il palco perde il velluto che lo ricopre mentre in inverno, tra dicembre e gennaio, le corna cadono.


La marmotta

Passeggiando nel Parco Nazionale Regionale della Lessinia , in provincia di Verona, può essere avvistata la simpatica marmotta.


Nessuno dorme quanto lei - sei mesi - ma quando è sveglia scoppia di vita. Con il bel tempo, inizia la giornata all'alba: gioca rotolando nell'erba e non disdegna i bagni di sole.

Come un'attenta sentinella scruta e segnala ogni pericolo con un caratteristico fischio d'allarme. Magari perchè ha visto  aggirarsi nei pressi della sua tna una volpe
altro animale un tempo oggetto di caccia indiscriminata, oggi invece protetto.



L'orso bruno



Nelle Alpi Retiche, il Parco Naturale Adamello-Brenta vanta una fauna molto diversificata, tra cui spicca l'orso bruno, simbolo del parco.
Il gigante del bosco è elusivo e notturno, non facile da vedere.
Animale goloso, soprattutto di miele, setaccia la foresta al calare del sole alla ricerca di cibo.

L'ermellino



e la donnola
invece, sono irrequieti, attivi di giorno e di notte.
Hanno pelliccia bruna fulva nei mesi caldi, mentre d'inverno sono completamente bianchi per mimetizzarsi nella neve.



Oltre all'orso, il parco ospita anche alcuni esemplari di lupo, 
una specie un tempo diffusa in tutto l'arco alpino, oggi molto rara.

In arrivo anche altri carnivori che un tempopopolavano le montagne:
la lontra

la lince,
 e il gatto selvatico



Nuova l'area acquatica che ospita anatre

e anfibi delle zone lacustri di montagna.


Buona visita ai parchi Nazionali: ne vale la pena!!!!!