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lunedì 26 marzo 2012

1° APRILE 19.....

RICORDI D'INFANZIA . Il PESCE D'APRILE


Ieri sera, guardando la trasmissione televisiva "Che tempo che fa" e ascoltando Fazio che intervistava Guccini con il suo ultimo libro " Le cose perdute", il pensiero mi è andato da solo indietro di tanti anni.
Guccini parlava di quanto siano oggigiorno diversi i giochi dei bambini; soprattutto non esiste più il "vieni giù a giocare" gridato dall'amico in strada  e  io aggiungo:   il "mondo" giocato sul marciapiede  e   il "nascondersi" nelle vie adiacenti per poi toppare appena si vedeva il compagno  e   "l'un, due, tre..... stella"  e tanti altri.

Fra questi, essendo vicini al 1° di aprile, mi è tornato alla mente il "mio pesce d'aprile"...., gioco che penso anche sparito da tempo nel modo in cui veniva allora interpretato da noi bambini.  

Avevo circa sette o otto anni e già verso il 20 di marzo con la mia Tata cominciavo a preparare il materiale che poi il 1° di aprile mi avrebbe procurato un gioco molto divertente.

Mi facevo procurare dalla mamma dei cartoncini bianchi e naturalmente le forbici con la punta arrotondata.
Con l'aiuto della Tata disegnavo su ognuno di essi un bel pesce piuttosto grande. 
L'arte arrivava con la pittura. I colori più sgargianti decoravano il corpo del pesce: il rosso, il blù, il verde e il viola. Con il giallo dipingevo la coda e la testa, l'occhio naturalmte nero.
Spesso ne dipingevo alcuni anche con le righe di colori diversi e questi più appariscenti erano destinati alle persone più vicine a me.

Questo era il mio primo divertimento, portare in vita dei pesci di tutti i colori che, al solo vederli e sistemarli in una bella scatoletta di cartone, mi recava quella gioia infantile che si prova poi da grandi molto raramente......

Aspettavo, una volta finito di decorare i pesci, con un po' d'ansia il 1° d'aprile.

Di solito quella data capitava in un giorno qualunque del calendario e, allora nel pomeriggio, dopo aver fatto i soliti compiti, uscivo con la Tata, i miei pesci colorati e degli spillini.

Mi ricordo benissimo che le persone portavano ancora il cappotto o il soprabito, per cui  non mi risultava difficile attaccare in punta di piedi con uno spillino un mio "pesce" alla schiena della signora che stava davanti a me o al nonno fermo davanti a un'edicola a leggere i titoli del giornale.
Entravamo in diversi negozi di generi alimentari e io mi divertivo come una pazza, prima nel riuscire ad attaccare il pesce e poi nel guardare, indifferente, la reazione delle persone quando venivano avvisate di avere un pesce attaccato al cappotto.......

Naturalmente, a casa al mattino presto, avevo attaccato uno di  quei bei pesci rigati  al cappotto del papà , che senz'altro, pur vedendolo, faceva finta di niente e usciva con il pesce sul cappotto.... e altrettanto facevo sul cappotto di mamma.... che si comportava nello stesso modo!

Molti li portavo a scuola e ci giocavo con le mie amiche più care, magari scambiandoli  poi con delle figurine dell'album degli animali.

Adesso, a ripensare all'ingenuità di quel gioco, mi fa tenerezza e per curiosità un paio di anni fa mi capitò di leggere sulle origini del "pesce d'aprile", che dicono siano fondate su diverse teorie:

La più accreditata tiene conto dell'introduzione del Calendario Gregoriano nel sedicesimo secolo.

Con il calendario Giuliano, in diversi paesi, il capodanno veniva festeggiato tra la fine di marzo e il primo di aprile, in quanto era collegato all'equinozio di primavera, che cade generalmente il 21 marzo.

Per l'occasione si usava propiziare gli dei offrendo doni e facendo sacrifici in loro onore.
La festa era anche occasione per esprimersi in massima libertà con lazzi, burle e buffonerie.

Quando arrivò la riforma gregoriana il capodanno finì al primo gennaio.
Si racconta che la Francia abbia introdotto lo "scherzo" del regalo vuoto per il primo aprile in ricordo dei doni e degli scherzi fatti per il vecchio capodanno.

Il nome originario è infatti francese poisson d'Avril, ovvero  pesce d'aprile.


L'usanza si diffuse in tutta l'Europa.

Per questo ci sono studiosi che fanno nascere "il pesce d'aprile" dalla festa pagana di Venere o dal mito di Proserpina.

Questa è la storia mia e del pesce d'aprile.
Non ho mai più, poi andando avanti con gli anni, fatto a nessuno uno scherzetto simile, solo quando le mie bimbe ebbero 4/5 anni ripresi le forbici con la punta rotonda, il cartoncino e i colori in mano.......


  




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