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sabato 30 giugno 2012

AMICO MIO

Pyr, amico mio, compagno di tante ore di gioco felici






In un angolo di paradiso
vicino a due alberi e due panchine
dove ci fermavamo spesso,
ho messo una piccola croce
due tavolette un chiodo in mezzo.

Un nome, una data,
scritti con tinta color della ruggine
Pyr, 19 gennaio 1950.

Era vecchio, ammalato, si lamentava sempre...
abbaiava con voce da vecchio...


Quel giorno, senza più l'abbaiare,
il silenzio era come ruggine.

Il piccolo mucchietto di terra
è tutto ricoperto di erbetta
E c'è anche un rametto ,
che da anni vegetava senza mai fiorire.

Ora, piantato vicino alla piccola croce,
con l'iscrizione color della ruggine,
è fiorito, ha regalato al " suo "  amico
un magnifico fiore rosso......








lunedì 25 giugno 2012

6° RICORDI DI UN'INFANZIA CHE NON C'E' PIU'




6° Episodio




C'è un cinema nella piazza principale, mi fermo  sempre a guardare i cartelloni,  mi affascinano e anche se non vedo il film immagino con la fantasia trame fantastiche quasi tutte con un finale a sorpresa.

Rarissime volte i nonni mi ci portano, solo quando fanno un film di Walt Disney, di Charlie Chaplin o di Stanlio e Olio.


I biglietti li vendono attraverso uno sportello che dà sul marciapiedi, per tutta la durata del film; c' è una coda di gente lunghissima....
Dentro il cinema, fra l'entrata e la sala, c'è una grande tenda scura di velluto , che sa di polvere... e di vecchio....
Un signore con tanto di divisa rossa che grida "calma, calma!!!", la  apre all'inizio dello spettacolo per fare entrare tutte le persone che pigiano dietro di lui. C' è una platea e una tribuna.

Dentro la sala  l'odore di fumo acre del giorno prima è fortissimo - forse per questo i nonni mi portano solo in casi eccezionali!
Le sedie sono di legno, non hanno i cuscini e il sedile si alza per lasciare passare le persone che entrano -se c'è ancora posto - o che escono anche durante il film.

La luce è irradiata da pochissime lampadine che danno una luce soffusa di ambiente ...misterioso...
L'aria - una volta che il cinema è pieno di persone - diventa quasi irrespirabile.... certo non c'è l'aria condizionata...... e molti fumano !!!


Non capisco molte parole della pellicola, le persone chiacchierano, alcuni bambini pongono in continuazione domande alle mamme e le mamme rispondono a voce quasi alta, altri piangono perchè troppo piccoli e vogliono uscire, altri ancora corrono per la sala......  


"Oggi andiamo a vedere il nuovo film di Walt Disney" - dice la nonna -.  
Ci vestiamo a festa, la nonna addirittura mette il cappello appena comprato, il nonno prende il suo più bel bastone ed io metto il vestitino della domenica: è festa oggi! Si va al cinema!  


Quando esco - devo essere onesta - sono sì felice di aver visto il film, ma  finalmente sono di nuovo all'aria fresca e pura del giardino.





Episodi come questi sei, che ho raccontato con tanta semplicità, si sono susseguiti a centinaia nella mia infanzia, ci sono dei ricordi così chiari, come se si trattasse di un film a colori: questo film non diventa mai vecchio, è proiettato nella mia mente su  uno schermo bianchissimo, quando voglio scorre da solo, senza che io pensi a nulla.....è inciso nitidamente per sempre nel percorso della mia vita..... 


giovedì 21 giugno 2012

SIMBOLI CHE PARLANO AL CUORE

Ciò di cui amiamo circondarci parla di noi, della nostra vita, dei  ricordi più intimi, dei nostri amori, della nostra storia.

Non è un caso quindi  che il "vintage" rielaborato secondo il gusto personale sia tanto di moda, che il bricolage torni in auge come modalità che aiuta a ritrovarsi, magari restaurando un mobile rovinato dagli anni, trasformando un utensile antico, creando qualcosa  di nuovo dal vecchio.

Chi ama viaggiare e nel corso degli anni ha raccolto cartoline, biglietti e ricordi sente l'esigenza di mostrarli, di vederli, liberandoli dall'inutile segregazione di un cassetto....




Chi coltiva una passione la rimarca rendendola più viva e forte con oggetti simbolo che hanno uno spazio importante in casa, uno strumento musicale, una serie di spartiti, un angolo nel quale riporre un'attrezzatura sportiva che non nasconde ma svela, una tavolozza, una serie di scalpelli, una collezione di matite. 


Simboli dunque che parlano al cuore, dalla forza evocativa incontrastabile in un'epoca virtualizzante nella quale il rischio della perdita del sé e della propria identità è sempre più grande.





Parallelamente, e con maggior forza, c'è la tendenza a recuperare la propria storia, le radici, quel senso di famiglia che sfugge ormai da ogni possibile definizione.


Questo si traduce nella ricerca di immagini e oggetti che rassicurano mostrandoci che una storia ce l'abbiamo anche noi, e se non c'è e fatichiamo a trovarla poco importa, qualcosa scoviamo sempre nel baule dei ricordi e lo vogliamo vicino, gli diamo importanza, lo restauriamo per recuperarlo nella nostra anima e nel nostro vissuto.


Poi, a seconda del carattere e della personalità, gli diamo una chiave di lettura a volte ironica, a volte classica, a volte originale, ma non ci accontentiamo più dell'interpretazione altrui. 
Sfuggiamo all'omologazione trasformando magari un set di valigie in uno spiritoso armadio a muro, l'annaffiatoio del nonno in una lampada ed il vecchio tavolino che ospitava la macchina da cucire della nonna nel comodino su cui appoggiamo gli oggetti che ci conciliano il sonno.





Il "fai da te"   negli ambienti di casa"


Le pareti della nostra casa sono uno dei principali bersagli - se siete sposate, marito permettendo... -  quando abbiamo voglia di dare un volto nuovo all'ambiente in cui viviamo.


Le tendenze "fai da te" - anche in questo caso - si muovono verso la personalizzazione estrema recuperando elementi di una volta, oppure intervenendo in maniera del tutto artigianale con vernici dalle tinte naturali e organiche. 




Un muro si può riempire dunque con adesivi o foto d'epoca dando vita ad un'originalissima carta da parati, oppure dividere in settori mescolando diverse tecniche come il découpage, per creare fasce o motivi che si ripetono, o il trompe l'oeil  per animare illusioni di spazi e paesaggi.





Se poi volete fare prima oggi in commercio ci sono carte adesive personalizzabili , grazie alle quali è possibile far raccontare alla nostra casetta tante incredibili storie.






La luce e il potere dei colori


Emozionarsi, sentirsi bene, curare le ferite dell'anima con la luce e con il potere dei colori.


Non è un assurdo, è una tendenza che spinge milioni di appassionati di "bricolage" a creare oggetti che abbelliscono la nostra casa.


Tutti i nostri lavori agiscono sulle emozioni e sul subconscio in modo potente e naturale.








Un ringraziamento all'Ufficio P.R. della A. Manzoni & C.

martedì 19 giugno 2012

LE BELLISSIME SIGNORE....IN GIALLO

Le "signore in giallo", con i loro  fiori dorati, segnano il passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile, e imparando a conoscerle, ci renderanno gioiose anche le ultime giornate fredde.
Ora che siamo praticamente in estate, abbiamo tutto il tempo per decidere poi, dopo le vacanze,  quale fiore fare nostro e  dedicargli le nostre cure.

Il gelsomino, un fiore generoso per natura

                               


E' chiamato anche il gelsomino di S. Giuseppe o gelsomino d'inverno, perché inizia a fiorire quando molte piante sono ancora in dormienza.

Appare all'improvviso, quando meno te lo aspetti, con la temperatura ancora rigida e le giornate brevi.

Originario della Cina, questo arbusto sarmentoso a foglie caduche è composto da un intrico di rametti verde scuro. Verso la fine dell'inverno regala una splendida fioritura, con miriadi di fiorellini dorati che si aprono prima delle foglie.

Cresce rapidamente e si sviluppa con generosità. Potete tenerlo sul vostro terrazzo: può raggiungere anche i tre metri di altezza. Io ne possiedo uno ed è una gioia vedere quella macchia gialla, alquanto fuori stagione, mentre mangiamo in sala!

Se si vuole dargli una forma compatta, è meglio potarlo subito dopo la fioritura, se invece preferite lasciarlo libero e selvaggio, basterà appoggiarlo ad un robusto sostegno oppure usarlo come tappezzante sul muro a secco.

Ha poche esigenze, cresce bene in qualsiasi terreno, prediligendo però quelli mediamente compatti, che contengono sabbia, limo e argilla.
Gli piace il sole, ma fiorisce anche a mezz'ombra.

Come ho detto sopra è una pianta adatta ai terrazzi, non teme il freddo, e non ha bisogno di innaffiature frequenti.


Per evitare che cresca in modo disordinato, va potato  ogni 3/4 anni, eliminando  i rametti secchi e tagliando gli altri ca 15 cm da terra.



La forsizia, nuvole di allegria




Se il gelsomino d'inverno è ideale per abbellire le balaustre, i muretti e i terrazzi, fra le siepi dominano le forsizie.


Esse sono chiamate così in onore di  William Forsyth (1737-18o4), botanico scozzese, giardiniere di Re Giorgio II e membro fondatore della Royal Horticultural Society.


Queste piante allegre e resistenti sbocciano anch'esse a fine inverno con nuvole di fiori.

La specie più nota è la Forsytia x intermedia, un ibrido di Forsytia suspensa e Forsytia viridissima (entrambe originarie della Cina).

E' una pianta rustica, che tollera lo smog e regge bene sia i rigori dell'inverno che la calura dell'estate. 
Grazie alla sua resistenza all'inquinamento, è senza dubbio uno degli arbusti più adatti a vivere nei giardini della città.

Le forsizie amano il sole, quindi evitate di metterle all'ombra, potreste rimanere delusi dalla scarsiutà dei suoi fiori.
Crescono in qualsiasi tipo di terreno, ma patiscono sia l'eccesso d'acqua, che nei vasi può creare dannosi ristagni, sia la siccità prolungata.


Meglio quindi coltivarle in substrato ricco e ben drenato e bagnarle con una certa regolarità.

La potatura si effettua solo dopo la fioritura, accorciando i rami sfioriti ed eliminando quelli senza gemme.



La mimosa, il fiore per festeggiare la donna!




Subito dopo le forsizie arrivano le delicate mimose.


Appartenenti al genere delle acacie, che raggruppa circa 450 specie, queste piante sono native delle regioni tropicali dell'Africa e Australia, dove sono il simbolo floreale della nazione.

Si racconta che Cook e i suoi compagni di viaggio, quando nella seconda metà del 700 arrivarono  in vista delle coste australiane, rimasero incantati dalle acacie in fiore.

In Europa le mimose vivono bene nelle ragioni mediterranee e sui laghi, dove il clima è mite.

La specie più conosciuta è Acacia dealbata, chiamata anche mimosa dei fioristi.
Proprio quella che, l'8 marzo, con i suoi rametti grigio-verdi carichi di boccioli, è simbolo della Festa della donna.


Vi sono anche altre varietà, forse meno comuni, ma di grande bellezza. Fra queste la più raffinata è Clair de lune, con il suo alone di stelline che ricorda proprio un romantico chiaro di luna.






Il loro terreno ideale è ricco e permeabile. 
Al momento della piantumazione meglio fare una buona buca abbastanza profonda e dare alle piante giovani annaffiatura regolare e buona concimazione, con letame maturo o concime bilanciato con azoto, fosforo e potassio.


Per mitigare  il rischio  di gelate, è bene piantarle in angoli riparati dal vento, addossandole a un muro esposto a mezzogiorno :  saranno  protette dal freddo e dal pericolo di scosciature sul fogliame se dovesse nevicare.


Il gelo può danneggiare i rami più esposti, ma l'anno successivo dal tronco nasceranno nuovi getti.


La potura, leggera, va fatta dopo la fioritura.




La curiosità


La Mimosa pudica, ovvero l'arte (rosa) di scomparire




Negli orti botanici e nei garden, capita di vedere una delicata mimosa rosa. Sensibilissima, con foglie sottili e minute che si ripiegano su se stesse appena qualcuno le sfiora, la Mimosa pudica  si difende dai pericoli con uno stratagemma.

Basta un colpo d'aria o una porta che sbatte a suscitare la ritrosia di questa pianta sensitiva.


Nei paesi tropicali, dove è una specie autoctona apprezzata dal bestiame, si assiste ad una metamorfosi curiosa: quando le mandrie si accostano ai campi di mimose, queste si traformano all'improvviso in sterpeti senza vita.
Non appena le bestie se ne vanno, le piante si rianimano e in pochi minuti riacquistano bellezza e turgore.





Il colore giallo nei fiori




Derivato dai carotenoidi, pigmenti presenti sin dai tempi remoti nei tessuti vegetali, il giallo è con ogni probabilità il più antico dei colori.


Insieme con il profumo, era l'elemento più riconoscibile dai primi insetti impollinatori, non ancora dotati di strutture ottiche perfezionate.
Così botanici ed entomologi spiegano l'esplosione di questa tintarella solare che, tra febbraio e marzo,
inonda prati e giardini.

Per la verità si comincia ancora prima, a gennaio con la fioritura del


calicanto
.


Per la fragranza dei suoi calicetti dall'aspetto ceroso, che contornano di giallo tenue il cuore vermiglio del fiore, il Chimonanthus praecox, che in greco significa "fiore d'inverno", merita un posto d'onore vicino alla casa.

L' essenza, simile a quella del giacinto,  si diffonde oltre che dai  fior, dalla stessa corteccia, quasi a richiamare con insistenza gli insetti.


L'amamelide (Hamamelis mollis)




E' un cespuglio davvero singolare che illumina i giardini fra gennaio e febbraio con le sue strane corolle dorate.

In Francia e in Gran Bretagna viene chiamato Nocciolo delle streghe per la forma dei fiori che, riuniti a nastri, ricordano la testa scarmigliata di una strega.




Le maonie (Mahonia aquifolium)




Sono arbusti facilissimi, con tre caratteristiche interessanti: la ricca fioritura, con tanti boccioli gialli riuniti in folti racemi, le bacche autunnali  molto decorative azzurro cobalto e le foglie che d'inverno prendono piacevoli sfumature ramate.








Primule, ranuncoli o botton d'oro, tarasacchi o denti di leone










Dai tarasacchi si originano i famosi soffioni!










Ma all'inizio della primavera il giallo invade anche i prati e i campi che si riempiono dei fiori di cui qui sopra le immagini. 




Penso che ora - grazie anche al mensile "News" osserviate con più attenzione le macchie gialle che vi si presentano e con soddisfazione potrete dire anche i loro nomi e un po' della loro storia.

lunedì 18 giugno 2012

TRAPPOLE PER TOPI D'APPARTAMENTO

Contro le temibili infrazioni .
Oggi giorno possiamo fare ricorso alle ultime soluzioni Hi-tech, di grande efficacia e non eccessivamente costose.


Quante volte ci siamo detti e ci diciamo, quando lasciamo il nostro appartamento partendo per le ambite vacanze, : "Speriamo di non avere visite sgradite....."
E allora eccomi a voi con qualche  consiglio utile, grazie soprattutto a F. Capudi.

Interventi strutturali


Si tratta di dispositivi di sicurezza fissi:
grate, tapparelle metalliche con bloccaggi, vetri antisfondamento alle finestre, porte blindate e chiavi a codice, allarmi, telecamere.


Verificate che l'impresa installatrice sia certificata Imq e che utilizzi apparecchiature a loro volta certificate,

Per questi interventi è possibile usufruire di detrazioni fiscali. 


                                             




Nuove tecnologie

Si può montare una webcam nel luogo che s'intende monitorare (ingresso, porta del terrazzo,finestre su strade secondarie, locali ai piani bassi) e inviare le riprese sul telefonino.


Basta avviare il programma con una telefonata, un sms o una videochiamata, a seconda del modello installato.

On line si possono scaricare gratuitamente sul computer programmi, più o meno complessi, che consentono di trasformare la webcam in una telecamera di sicurezza.


Vi sono poi delle telecamere, con specifici sensori, che possono avvertire (con mms o per e-mail) quando rilevano dei cambiamenti di temperatura nell'appartamento, segnale che potrebbe significare l'apertura di una porta o di una finestra.

Per i più tecnologici esistono sistemi di videosorveglianza su webcam  IP Wifi, che si collegano con il router Wifi casalingo e inviano le immagini su un sito web esterno, accessibile via internet da qualsiasi personal computer o telefono 3G.


Importanti passi avanti sono stati fatti  in questi anni dalla domotica, per integrarsi con gli impianti d'allarme.
Un esempio di sicurezza anti-intrusione, combinata con altre attività di controllo della casa, si trova nel sistema domotico By-Me di Vimar (www,vimar.it) che, con una sola centralina, presiede alla protezione perimetrale esterna, a quella interna e a quella volumetrica. 





Messaggi cifrati


Se sui muri fuori dalla porta d'ingresso vedete strani segni, NON IGNORATELI: potrebbero essere segnali in codice di malintenzionati.



Prima di partire


Segreteria telefonica: 
- non date indicazioni sull'assenza, lasciate un messaggio generico, tipo: siamo momentaneamente assenti oppure - ancora meglio - potete lasciare un messaggio, vi richiameremo il più presto possibile.


Social network:
-  evitate di dare notizie precise in rete dei vostri spostamenti.


Gas :
- chiudete bene il contatore.


Luce :
- C'è chi non la stacca mai, neanche per le vacanze lunghe, per lasciare la segreteria telefonica in funzione e conservare i cibi nel freezer.
Se invece si decide di staccarla, allora bisogna svuotare il frigo, sbrinarlo e lasciare socchiusa l'anta per evitare il ristagno di cattivi odori.


Acqua :
- chiudete il rubinetto centrale.


Quotidiano a domicilio :
- disdite la consegna. Non c'è niente di più allettante per i ladri di una pila di giornali sullo zerbino!!


Posta :
Chiedete al portiere o ad un vicino di ritirarla e conservarla per il vostro ritorno.








A chi rivolgersi :


Per migliorare la sicurezza della propria casa, è bene rivolgersi a persone o enti specializzati altamente
qualificati.


Per es., l'Unione costruttori installatori e manutentori chiusure tecniche (www.ucct. it).


per quanto riguarda gli impianti, si può far riferimento al Git, Gruppo Italiano di Telesicurezza   (www.gitit.com) e all'Associazione Installatori professionali di Sicurezza ( www.aips.it).


Vi guideranno consigliandovi la soluzione migliore. 






Spero di esservi stata utile! 
Buone vacanze!!!!





martedì 12 giugno 2012

LE ERBACCE......OVVERO I FIORI D'ASFALTO!

Per favore, non chiamiamole "erbacce"......

Qualche giorno fa, mi trovavo davanti alla libreria Feltrinelli, non lontana da casa mia.
Come faccio quasi sempre sono entrata per curiosare fra i libri e ne sono stata molto contenta. Infatti, fra i tanti libri, ho trovato un volumetto molto simpatico ad un prezzo modico che ha attirato la mia attenzione.

"Green Island. Flora urbana" vuol farci conoscere queste "erbe d'asfalto", che meritano veramente  la nostra attenzione e che, una volta conosciute, non avremmo più il coraggio di chiamarle con il triste nome di erbacce!!


Una serie di schede con fotografie raccontano l'habitat, l'utilizzo e anche le proprietà curative di ogni singola piantina.

Tante curiosità - riporta anche un quotidiano - in un articolo dedicato a questo libretto.
In modo che sia semplice, lungo le strade, individuare quei ciuffi che spuntano qua e là dall'asfalto.

Il libro nasce "dalla ricerca e riflessione sul verde urbano e degli spazi pubblici in ambito cittadino" - spiega Claudia Zanfi -  che una decina di anni fa ha lanciato nel quartiere Isola di Milano il progetto Green Island.

Ora vi voglio mostrare con delle fotografie alcuni di questi fiori e queste erbe che sbucano dall'asfalto di Milano e, sono certa, che ne rimarrete colpiti anche voi.

Chenopodium




Spinacio selvatico in Via Pollaiuolo.
E' un'erba usata cotta in cucina, nel nord America i semi servono per fare il pane.




Amaranthus

E' chiamata così perché i suoi fiori sono di colore amaranto. 
Un esemplare è stato trovato in Via Confalonieri.
E' una pianta originaria del Centro-America, usata nell'antichità per ornare le tombe degli eroi.


Cardamine


Un esemplare più piccolo trovato in un cortile interno di via Jacopo dal Verme.
E' una pianta molto comune: gusto piccante-amaro, proprietà stimolanti e vitaminizzanti.


Malva neglecta




Un esemplare simile è stato fotografato in via Palermo.




Poa Annua





Un esemplare simile cresce nel cantiere di via De Castiglia, all'Isola.




Antirrhinum Majus






Detta anche "bocca di leone" .
Un esemplare simile in Via Adda.




Parietaria Judaica






La pianta che ama i muri e il calcare.
Un esemplare simile in via Pepe.






Vi trasmetto altre foto, in modo che sia semplice, lungo le strade, se vi fa piacere, individuare quel ciuffo che spunta per esempio da


L'albero del paradiso




Portato in Europa dalla Cina per l'allevamento del bombice dell'Alianto, che doveva sostituire il baco da seta minacciato dalle malattie, poi diventato infestante.




Oppure


L'erba di Giuda






Possiede forti quantità antiemorragiche, le foglie sono buone anche nell'insalata.




L' erba scimmia



Questa è un'erba antinquinamento , con la capacità di ripulire gli ambienti dalle sostanze tossiche.


La malva



Dai fiori rosa-violacei, diffusissima a Milano a saper guardare......

Ha proprietà lenitive.




La verbena


Sacra per gli antichi romani in quanto considerata propiziatoria.






Piante dai nomi sofisticati, se si usa il latino, quasi buffi se si passa alle denominazioni popolari e più comuni, che spesso,però, raccontano molto dell'aspetto e della funzione.
Potreste incrociare, per esempio, la bella


Coda di volpe


Dalle infiorescenze setose a forma di pannocchia.




e per concludere


La stellaria media o  mordigallina




di cui sono golosi i pennuti e ha proprietà curative contro pruriti ed eczemi.




Spero che gradiate questo mio post.
Da parte mia ringrazio Anna Cirillo che mi ha molto aiutato a realizzarlo.