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lunedì 12 novembre 2012

GLI ALIENI SONO GIA' QUI!

UNA MONTAGNA DI SCIENZA

Sul finire dell'estate mi trovavo ancora a Corvara in Alta Badia e mi è capitato fra le mani un bellissimo articolo di R. Castelnuovo sulle specie che migrano; esse cercano condizioni climatiche ideali lontano dai luoghi di origine.

E' stato così per rododendri, papaveri e pomodori, prodotti esotici fino a pochi secoli fa.

E' anche la stella alpina è migrata.
Viene dalla Mongolia.
Da noi è rara, lì ce ne sono intere praterie. 

Flora e fauna, lo impariamo già alle elementari, sono tipiche di ogni area geografica.
Lì hanno trovato il meglio quanto a cibo, clima, rapporti con le altri specie.
Spostarsi è una fatica, proprio come per noi umani. 

In realtà però nessuno sta fermo.
E anche le stelle alpine, una volta, non vivevano qui e sono arrivate da molto lontano.

Come i rododendri, i fiordalisi, le robinie e i papaveri - oggi così " nostri ", ma esotici e sconosciuti in Italia almeno fino a 2/3 secoli fa.

Questi spostamenti tra i fiori e le bestie, sono diventate oggi molto più frequenti e molto più veloci. 

Le piante, senza bisogno di tante astuzie usate dagli animali, viaggiano in lungo e in largo per il pianeta attraverso i normali scambi tra agricoltori e vivaisti. 
Naturalmente poi ci sono anche piante che si muovono da sole...
Oggi però i loro spostamenti sono sotto stretta osservazione. La velocità e la quantità di questi spostamenti si è fatta critica.

A chi arriva da lontano i biologi hanno dato il nome di "alieni" spesso con l'attributo "invasivi" .

L'arrivo dello "straniero" crea comunque scompigli.
Cibo, rifugi, parassiti, predatori, la competizione nella lotta per la vita si fa più dura.


Accade spesso che il nuovo arrivato si adatti e prolifici, ma in tono minore, così come è accaduto alla stella alpina che sulle nostre montagne e la rarità da proteggere, mentre in Mongolia, loro terra natale, copre  intere praterie.

Ma può accadere anche il contrario.
Come nel caso famoso dei conigli portati da un allevatore in Australia nella metà dell'800.
Erano 13 all'arrivo e trovarono l'ambiente così piacevole da arrivare ad un miliardo di individui in un centinaio di anni.


Tornando a noi, alle Dolomiti e alle montagne, se è vero che palme e canguri non sembrano essere  dietro la porta, è vero però che altri "alieni "sono arrivati o stanno arrivando.
Per la gioia dei turisti e, a volte, la disperazione dei naturalisti.

Su queste montagne vive la flora più ricca d'Europa.

Le 500 specie endemiche che ne segnano il paesaggio e la varietà sono però minacciate al punto da temere che tra cent'anni ne saranno rimaste appena la metà. 
Nel frattempo molte altre specie sono pronte ad occupare il loro posto.
Invasioni ed estinzioni sono due facce dello stessa medaglia e creano entrambi grandi problemi.

Animali e piante arrivano da ogni parte del mondo e due sono le ragioni principali:
il caldo e l'occasione di sfruttare nuove vie di comunicazione.

Uno studio condotto in Svizzera ha registrato la presenza di 155 specie invasive nelle stazioni ferroviarie e 125 sulle scarpate delle strade di montagna.

Mentre le vette diventano sempre più ambite per il fresco: l'aumento delle temperature spinge le piante a salire a una media di 3 metri l'anno.

Gli ambientalisti sanno dunque dove andare a cercare gli "intrusi."

Facciamo un altro esempio che riguarda la fauna:

Nel lago di Caldonazzo 

è in corso una lotta tra le tartarughe locali  e le immigrate dalle orecchie rosse.




Sulle rive dei corsi d'acqua crescono le colonie di nutrie e nei fiumi sono arrivati gamberi assai fastidiosi per i loro simili locali.



Tutte le specie tendono a migrare e mai si era vista tata popolarità tra tutti i viventi nel campo biologico.
E chissà che un giorno palme e canguri...... non li troviamo nelle nostre montagne!!!!

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