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mercoledì 23 maggio 2012

CAMMINARE PER LA NOSTRA CITTA'

Passeggiando per la nostra città


Il titolo di questo mio "post" si riferisce a Milano perché io abito qui, ma ciò che vado scrivendo è dedicato a tutte le persone che abitano qualunque città d'Italia o, perché no, anche  qualunque altro Paese.


Premetto che mi piace molto passeggiare per le strade della mia città, soprattutto la domenica o il lunedì mattina, quando i luoghi sembrano quasi disabitati.

Ultimamente ho letto un bellissimo articolo, da cui prendo lo spunto, di Benedetta Tobagi, che parla appunto del bello di scoprire la propria città.
Avete mai preso la metrò, il bus o il tram, siete mai scesi ad una fermata qualunque, così senza alcuna meta e avete cominciato a passeggiare senza fretta, come fa tendenzialmente tutta la gente?

Provatelo, vi garantisco è un'esperienza unica. E' un piacere raro, ci si sente liberi come quasi camminare nella natura. 

Alcuni di voi mi direbbero che il lunedì mattina vanno al lavoro, ma allora non importa: andate controcorrente, non prendete i mezzi, andate al lavoro a piedi!
Eviterete gli ingorghi, e sarete liberi dallo stare gomito a gomito con la folla dei mezzi pubblici. E se siete molto lontano dal posto di lavoro, lasciate la macchina, o scendete dal mezzo due o tre fermate prima e continuate a piedi.

Dice Benedetta: "Camminare è liberatorio perché obbliga a sintonizzarci col proprio ritmo interno: il corpo torna a esistere accanto ad orari e scadenze imposte da fuori. " 




Mentre io cammino, alzo lo sguardo e vedo palazzi bellissimi, che non ho mai notato e mi fermo, li guardo attentamente nei loro particolari  e libero l'ansia che c'è in me.

Proprio l'altro ieri, durante una di queste mie passeggiate, ho visto la facciata di un palazzo in una via abbastanza centrale ricoperta completamente di glicine: un profumo e una meraviglia unici!
Mi sono fermata per un bel po' di tempo davanti a questi fiori ,che scendevano dal tetto quasi fino a terra,   sono riuscita a pensare a quanto sia bella la natura, proprio come se improvvisamente il mio cervello si fosse aperto alla bellezza di una cosa nuova.



Cammino, aumento il passo, rallento, torno indietro, sono libera di fare quello che mi ispira in quel momento e vedo le cose in modo diverso e anche quando ritorno a casa il mio spirito è molto più aperto agli altri.






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